Pier’Alli
Regista, scenografo,video designer, costumista, scrittore
Nato a Firenze, dove si è laureato in architettura, ha diretto la compagnia teatrale “Ouroboros“, con sede al Rondò di Bacco a Palazzo Pitti, divenuta Centro di cultura di Avanguardia a livello nazionale. Qui ha realizzato diverse produzioni, poi presentate nei più prestigiosi festival internazionali di teatro, 4 volte ad Avignone, 2 a Nancy, poi Breslavia, Varsavia, Bruxelles, Caracas, San Paolo, Amsterdam, Berlino. Fra gli allestimenti più importanti in quel periodo vanno segnalati Confronto 1 (su testi di Synge ed Wilckok), La Signorina Giulia (di Strindberg), Morte della Geometria (da una scrittura poetica di Giuliano Scabia), Winnie, dello Sguardo (tratto da Happy Days di Samuel Beckett) e Giulia Round Giulia (ulteriore rielaborazione di Signorina Giulia di Strindberg)
Dal 1982 si avvicina al teatro musicale ed all’opera lirica iniziando una collaborazione con il Teatro Alla Scala con tre opere di Arnold Schönberg (Erwarlung, Die glückliche Hand, Pierrot lunaire), a cui fanno seguito due opere di Salvatore Sciarrino, Vanitas e Lohengrin. Quest’ultimo viene considerato un capolavoro del teatro musicale contemporaneo e partecipa ai Festivals di Avignone e di Berlino. In Italia ottiene il prestigioso premio Abbiati per il Teatro musicale.
Per il Teatro La Fenice di Venezia, dal 1983 al 1985, ha allestito L’elisir d’amore di Donizetti; Le Parables di Britten ed Il sogno di Scipione di Mozart al Teatro Olimpico di Vicenza.
La caduta della casa Usher, del 1986, basato sul celebre testo di Edgar Allan Poe con musiche di Claude Debussy, è una creazione di teatro del tutto originale, commissionata per il Festival Debussy della Scala. Per la prima volta Pier’Alli usa il cinema come elemento fondamentale della drammaturgia scenica, creando un precedente determinante per gran parte del suo linguaggio scenico futuro.
A partire dal 1987 inizia la collaborazione con il Teatro Comunale di Bologna per il quale cura la realizzazione dell’intero Ring di Wagner, sviluppando notevolmente le esperienze precedentemente acquisite in campo cinematografico, combinando l’immagine in movimento con una concezione visuale-scenica di grande spettacolarità. I suoi raggiungimenti su questo capolavoro sono considerati una pietra miliare nella teatralità wagneriana europea. L’ultima produzione del ciclo, Göttemdämmerung, è andata in scena nel 1992 con la direzione di Riccardo Chailly.
Fra le messe in scena più apprezzate all’esterno si segnalano Le nozze di Figaro di Mozart al Festival Aix-en-Provence (produzione anche ripresa in seguito a Lione, Nizza e Genova) ed Il Trovatore di Verdi alla Opernhaus di Zurigo.
I suoi lavori più importanti, dal 1991 in poi, comprendono Simon Boccanegra di Verdi, coprodotto dal Teatro La Fenice insieme al Teatro Carlo Felice di Genova, due nuovi fortunati allestimenti al Teatro Alla Scala di Lucia di Lammermoor di Donizetti (1992) e Beatrice di Tenda Bellini (1993), nonché il dittico composto da Dido and Eneas di Purcel e Il ballo delle ingrate di Monteverdi al Teatro Massimo di Palermo.
Hanno fatto seguito Mefistofele di Arrigo Boito al Teatro della Scala, diretto da Riccardo Muti (una coproduzione con la Staatsoper di Vienna), Le nozze di Figaro, nuovo allestimento per il Teatro Carlo Felice di Genova ed un ciclo comprendente La fida ninfa di Vivaldi, La finta semplice di Mozart, Il ballo delle ingrate di Monteverdi e L’Anfiparnaso di Vecchi al teatro Filarmonico di Verona.
Durante il 1996 ha riscosso un particolare successo il suo Pellèas et Mélisande di Debussy all’Opera di Lille risultato vincitore del prestigioso riconoscimento “Les Victories de la Musique” (come migliore spettacolo in Francia dell’anno 1996) e successivamente allestito anche al Teatro Regio di Torino. Sempre nel ’96 ha realizzato la prima messa in scena di Matilde di Shabran, inedita opera di Rossini, al Festival di Pesaro ed al Deutchoper di Berlino ha ripreso Beatrice di Tenda.
Nella stagione 1998 – 1999 ha ripreso Simon Boccanegra al Teatro Comunale di Bologna ed a Varsavia, ha allestito Der Freischütz di Weber al Teatro alla Scala, Don Giovanni di Mozart al Teatro Regio di Torino, Oberto Conte di San Bonifacio, giovanile opera di Giuseppe Verdi, al Macerata Opera Festival. Il successo di quest’ultimo allestimento ha garantito la ripresa al teatro Alla Scala ed al Carlo Felice di Genova nel 2002. Riallestisce nuovamente al Teatro Comunale di Bologna Pellèas et Mélisande che si riconferma come una delle messe in scena più memorabili.
È del 2001 Aida al Teatro Comunale di Bologna (ripresa nel 2002 al Carlo Felice), interpretazione modernissima dell’opera popolare, sia per la tecnologia avanzata della macchina scenica sia per le proiezioni computerizzate che aprono un nuovo capitolo nel linguaggio di Pier’Alli. La nuova esperienza stilistica si riafferma, nello stesso anno, con I Masnadieri al Teatro Massimo di Palermo.
Nel 2002 Il Principe costante di Calderon de La Barca, al Teatro Fabbricone di Prato, segna un clamoroso ritorno al Teatro drammatico con una messa in scena considerata unanimemente l’evento dell’anno. Sempre nel 2002 è l’opera contemporanea La Memoria perduta di Flavio Scogna al Teatro dell’Opera di Roma, dove l’uso della proiezione digitale diventa più complesso e dimostra nuove, straordinarie qualità nel campo di una concezione della scenografia.
Del 2004 è Requiem di Verdi, con l’orchestra Arturo Toscanini e la direzione di M. Rostropovic, per il quale Pier’Alli realizza un progetto visivo-visionario in forma di semistage. Nello stesso tempo lavora ad una nuova edizione di Beatrice di Tenda al Teatro Alla Scala.
Sono del 2005 le riprese di Pellèas et Mélisande al Teatro Massimo di Palermo e di Simon Boccanegra a Siviglia e le nuove produzioni di Ernani al Regio di Parma e dell’Oro del Reno all’Opera di Roma.
Nel 2006 inaugura il Palau de les Arts di Valencia con il Fidelio di Beethoven diretto da Zubin Metha ottenendo un grande riscontro internazionale ed all’Opera di Roma realizza due nuove produzioni: Tristan und Isolde e Carmen. Con queste tre opere Pier’alli riafferma con successo una metodologia della messa in scena basata in larga parte sulla produzione digitale.
Il 2007 si apre con lo straordinario successo del Il Pirata di Bellini al Teatro delle Muse ad Ancona, che riconferma, in un’edizione rigorosamente essenziale e moderna, la profonda sintonia con la musica belliniana. Sempre nel 2007 Pier’Alli è al Teatro Regio di Torino con la ripresa dell’Ernani del Regio di Parma e, all’Opera di Los Angeles con il Fidelio di Valencia e con una nuova edizione dell’Oberto di Verdi al Teatro di Busseto nel quadro del Festival verdiano al Teatro Regio di Parma.
Tra il 2006 ed il 2008 cura le regie radiofoniche di tre drammi; Il natale di Harry di Berkoff, Don Perlimplin e Belisa nel giardino di Lorca, L’imperatore Jones di O’Neill.
Nel 2008 completa e presenta in versione definitiva il Requiem di Verdi al Teatro Comunale di Bologna con la direzione di George Pretre. Successivamente realizza I Puritani al Massimo di Palermo in coproduzione con il Comunale di Bologna ed il Lirico di Cagliari, dove l’opera viene presentata tra il 2009 ed il 2010. Nel 2009 cura anche alla Maestranza di Siviglia la ripresa del Tristan und Isolde dell’Opera di Roma con grande eco della critica spagnola. Sempre nel 2010 si concretizza una nuova collaborazione con Riccardo Muti all’Opera di Roma con il Moise et Pharaon di Rossini che ottiene un esito trionfale.
Nel 2011, mentre si prospetta una ricca presenza di Pier’Alli all’estero con I Puritani in Giappone, grazie ad una tourné del Comunale di Bologna, nuovamente Fidelio a Valencia e Tristan un Isolde a Bilbao, Rossini è ancora l’autore che lo impegna in una nuova creazione al ROF di Pesaro con Adelaide di Borgogna, opera mai rappresentata in Italia.
Nel 2012 ha ottenuto uno straordinario risultato con due produzioni: prima al Maggio Musicale fiorentino, con l’opera contemporanea di Silvia Colasanti La Metamorfosi di Kafka, per la quale Pier’Alli è anche autore del libretto, successivamente all’Opera di Roma (Terme di Caracalla) con la creazione visiva, mediante proiezioni, dell’Aleksandr Nevskij di Prokofiev diretto da Yuri Temirkanov.
Recentemente ha esordito come scrittore pubblicando il suo primo testo teatrale dal titolo: Mozart – La musica ed il suo sogno, che ha ottenuto un notevole rilievo nella stampa. Questa scrittura riconferma la grande vocazione di Pier’Alli per il teatro totale.
Il 2014 lo vede impegnato, oltre che nella ripresa de La Metamorfosi, in una produzione di grande successo della Norma di Bellini al China National Center for Performing Arts di Beijing.
Nel 2015 ripropone il Fidelio di Valencia all’inaugurazione del Maggio Musicale Fiorentino e al Teatro Real di Madrid dove la produzione riconferma un consenso straordinario dopo nove anni dalla sua creazione originaria. Successivamente presenta l’Alexandr Nevskij all’Opera di San Paolo.
Il 2016 lo vede di nuovo al Center of Performing Arts di Beijing con il Tannhauser di R. Wagner con una messa in scena di grande impatto spettacolare che ottiene un’accoglienza entusiastica dal pubblico e dalla critica cinese, colpiti dall’uso estremamente innovativo delle proiezioni digitali, che immettono l’opera wagneriana in una travolgente dimensione onirica.
Con quest’opera wagneriana Pier’Alli considera concluso un lungo percorso di quella sperimentazione che sia nel teatro drammatico sia nel teatro d’Opera, ha dato risultati irripetibili e piuttosto che correre il rischio di una routine creativa, in un mondo che stava cambiando ha preferito dedicarsi alla scrittura, dove trovare una totale libertà.
E’ così che nasce il progetto di un “Teatro dell’Utopia” di cui ha dato un chiaro esempio con il testo Mozart, la Musica ed il suo Sogno (2013), frutto di una scrittura multipla, sia dal punto di vista del linguaggio scenico, sia da quello dei contenuti che affronta, cioè l’Utopia come visione del presente e del futuro dell’uomo, in quanto, secondo Pier’Alli la mancanza di Utopia sta uccidendo il teatro.
Il secondo testo pubblicato è Il Grande Addio (2020), dove coinvolge il palcoscenico in un viaggio spaziale, impresa che la scrittura teatrale non ha mai toccato. Qui affronta la fantascienza da un punto di vista non avventuroso, bensì umano, mettendo cioè l’uomo in viaggio nel cosmo, difronte a problematiche di un avvenire non lontano, dove biologia, linguaggio e convivenza saranno soggette a radicali trasformazioni.
Pier’Alli
Director, scenographer, video and costume designer, writer
Born in Florence, where he studied architecture, he directed the “Ouroboros” Theatrical Company, based at the Rondò di Bacco in Pitti Palace ( Florence ) which becamed a national avant-garde culture center.
Here he made several productions, then presented in the most prestigious international theater festivals, such as, Nancy, Avignon, Wroclaw, Warsaw, Brussels, Caracas, Sao Paolo, Amsterdam, Berlin. Among the most significant productions of that period we must mention Confronto 1, by texts of Synge and Wilckok, Miss Giulia by Strindberg, Morte della Geometria, abstract creation by a text of Giuliano Scabia, Winnie, dello Sguardo, by Happy Days of Samuel Beckett, and Giulia round Giulia, further reworking of Miss Giulia.
From 1982 he moved to the musical theatre and to the lyrical Opera, starting a collaboration with the theatre La Scala, with three works of Arnold Schonberg ( 1983 ) – Erwartung, Die gluckliche Hand, Pierrot lunaire – two operas of Salvatore Sciarrino, Vanitas ( 1982 ) and the Lohengrin ( 1983 ). The latter was also acclaimed in the prestigious festivals of Avignon and Berlin and was awarded the prestigious Abbiati Price for the best production in Italy in 1983 At the Teatro La Fenice of Venezia he did the production of L’elisir d’amore ( 1983 ), The Parables of Britten ( 1985 ) and Il Sogno di Scipione of Mozart at the Olympic Theatre of Vicenza ( 1985 ) The Fall of Usher House, ( 1986 ) based on the famous text of Edgar Allan Poe, with music of Claude Debussy, was commissioned for the Festival of Debussy by the theatre La Scala.
For the first time Pier’Alli used the cinema as a fundamental element for the “mise en scene”, creating an important precedent for his future style.
At the Teatro Comunale of Bologna he started in 1987 the realization of the entire Ring of Richard Wagner, with Das Rheingold developing even further the previous experience acquired in the cinematographic area, combining image in movement with the conception of visual theatrical scenery with a spectacular result. The success of this master piece is considered a milestone in the Wagner Opera. The last production of the cycle, Gotterdamerung, was presented in 1992 under the direction of Riccardo Chailly, who had also conducted Die Walkure in 1989.
Amongst the most appreciated productions abroad there were Le Nozze di Figaro at the Festival di Aix-en-Provence ( this production was after redone in Lion and Nice ) and Il Trovatore at Opernhaus in Zurich.
His most important productions, from 1991 onwards included Simon Boccanegra co-produced with the La Fenice together with the Carlo Felice of Genova, two new settings for the La Scala, Lucia di Lammermoor (1992) , Beatrice di Tenda (1993), and at the Teatro Massimo of Palermo, Dido and Aeneas of Purcell and Il Ballo delle Ingrate of Monteverdi.
After the extreme success of Mefistofele of Boito ( 1995 ) at La Scala with Riccardo Muti ( co-production with Staatsoper of Vienna), he performed a new production of Le Nozze di Figaro at the Carlo Felice of Genova and a cycle which included La fida Ninfa of Vivaldi, La finta semplice of Mozart, Il Ballo delle Ingrate and L’Anfiparnaso of Vecchi at the Teatro Filarmonico of Verona.
During 1996 he obtained particular success with Pelléas et Melisande at the Opera of Lille, that was awarded with the prestigious award of “Les Victoires de la Musique” for the best production in France in 1996. He then was responsible for the new successful production of Matilde di Shabran, at the Rossini Opera Festival of Pesaro, never represented before in Italy.
In 1997, Pier’Alli did the re-setting of Pelléas et Melisande at the Teatro Regio in Torino and of Beatrice di Tenda at Deutsch Oper in Berlin.
Between 1998 – 1999 after re-setting Simon Boccanegra at the Teatro Comunale of Bologna and at the National Theatre of Warsaw, he produced Der Freischutz at the La Scala, Don Giovanni at the Teatro Regio of Torino, Oberto, Conte di San Bonifacio, first opera Verdi, at the Macerata Opera Festival and then he repeated Pelléas et Melisande al Teatro Comunale of Bologna, where the success of one of his most memorable productions of Pier’Alli, was largely reconfirmed.
Aida performed in 2001, at the Teatro Comunale of Bologna ( presented again in 2002 at the Carlo Felice of Genova ), was a very modern interpretation of the famous opera, not only for the advanced technology used in the scenery, but also for the computerized projections which breaced out to a new chapter of the visual language of Pier’Alli. The new style experience reaffirms itself during the same year with I Masnadieri of Verdi at the Teatro Massimo of Palermo, opera re-done two years after at the ABAO Opera in Bilbao.
In 2002 the Il Principe Costante of Calderon de La Barca, at the Teatro Fabbricone of Prato, signed a sensational return to the dramatic theatre with a “mise en scene” considered unanimously as being the event of the year.
Still in 2002 Pier’Alli set the contemporary opera, La memoria perduta of Flavio Scogna at the Opera of Roma, where the computerized digital projection demonstrated new extraordinary possibilities in the conception of scenery.
In January 2004 produced the visual edition of Requiem of Verdi at Teatro Municipale of Piacenza with the Arturo Toscanini Orchestra and the direction of M. Rostropovic and at La Scala worked for a new edition of Beatrice di Tenda.
In 2005 the new presentation of Pelleas et Melisande at the Teatro Massimo of Palermo and the Simon Boccanegra at La Maestranza of Sevilla were followed by the new productions of Ernani at the Teatro Regio of Parma and the new production of the Das Rheingold at the Opera of Roma.
In 2006 he inaugurated the Palau de Les Arts, in Valencia, with Fidelio of Beethoven, directed by Zubin Mehta, obtaining an incredible international acknowledgment. At the Opera of Roma he performed two new productions: Tristan und Isolde and Carmen. In these three operas Pier’Alli once again reconfirms with success the method of settings based on the use of digital computerized projections.
In 2007 started off with the extraordinary success of Il Pirata of Bellini at the Teatro delle Muse of Ancona, which reconfirms his profound harmony with the music of Bellini with a modern and extremely essential edition of the opera. Still in 2007 Pier’Alli was involved, at the Teatro Regio of Torino, with the re-setting of Ernani and at the Los Angeles Opera House with Fidelio, which was originally done in Valencia, and then again with a new edition of Oberto Conte di San Bonifacio at the Verdi Theatre in Busseto, as part of the Verdi-Festival of the Teatro Regio of Parma.
In 2008 the definitive digital version of Requiem di Verdi at the Teatro Comunale of Bologna was performed, with the direction of George Pretre. Thereafter, presented I Puritani of Bellini at the Teatro Massimo of Palermo with the co-production of the Teatro Comunale of Bologna and the Teatro Lirico of Cagliari, where the opera was performed between 2009 and 2010.
In 2009 he was responsible for re-setting of Tristan und Isolde at La Maestranza of Sevilla with extremely positive reviews on part of the Spanish critics.
Still in 2010 Pier’Alli collaborates with Riccardo Muti at the Opera of Roma with the production of Moise et Pharaon of Rossini which got a triumphant success. In 2011, while an important presence of Pier’Alli was expected abroad with I Puritani in Japan, thanks to a tourney of the Teatro Comunale of Bologna, once again Fidelio in Valencia and Tristan un Isolde in Bilbao,
Rossini is still the author who engaged him in a new creation at the ROF of Pesaro, with Adelaide di Borgogna, opera never represented in Italy.
In 2012 he obtained an extraordinary result with two productions: first at the Maggio Musicale Fiorentino, with the contemporary opera of Silvia Colasanti La Metamorfosi di Kafka, for which Pier’Alli was also the author of the “libretto”. Soon after, he performed a visual production, of Aleksandr Nevskij of Prokofiev directed by Yuri Temirkanov, at Terme di Caracalla as co-production of the Opera of Roma and Old And New Montecarlo He recently has started out as a writer by publishing his first stage play entitled: Mozart, La Musica ed il suo Sogno which has gained considerable prominence in the press for his originality writing where text and image coexist, creating a plot of total dramaturgie.
2014 has seen him in the succesfull production of Norma at Center for Performing Arts in Beijing besides the resumption of the La Metamorfosi at the Opera of Firenze.
In 2015 has presented the Fidelio at the inauguration of Maggio Musicale Fiorentino and at the Teatro Real of Madrid, where the production reconfirms an extraordinary consensus nine years after the original creation in Valencia.
2016 sees him again at the Center of Performing Arts in Beijing with the Tannhauser of Wagner with a staging of a great spectacular impact that gets an enthusiastic reception from the Chinese public and critics, hit by the innovative use of the digital projections, which brings the wagnerian music into an overwhelming dreamlike dimension.
With this Wagnerian opera Pier’Alli considers a long path of experimentation concluded that both in the dramatic theater and in the opera house, has given unrepeatable results and rather than running the risk of a creative routine, in a world that was changing he preferred to devote himself to writing, where to find total freedom. This is how the project for a “Utopia Theater” was born, of which he gave a clear example with the text Mozart, Music and his Dream (2013), the result of multiple writing, both from the point of view of language scenic, both from that of the contents it deals with, that is Utopia as a vision of the present and future of man, since, according to Pier’Alli, the lack of Utopia is killing the theater.
The second published text is Il Grande Addio (2020), where it involves the stage in a space journey, an undertaking that theatrical writing has never touched. Here he tackles science fiction from a not an adventurous point of view, but a human one, that is, putting man on a journey in the cosmos, faced with problems of a not distant future, where biology, language and coexistence will be.